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 TUMORI  DEL  TESTICOLO

 

 

Definizione ed Eziologia
La neoplasia del testicolo rappresenta circa l’1% delle neoplasie maschili ed il 5% di tutte le patologie neoplastiche urologiche. Nelle ultime decadi è stato osservato un aumento dell’incidenza nei paesi industrializzati, con un picco tra i 15 ed i 34 anni. 
Fattori di rischio
Storia di criptorchidismo, ipotrofia o atrofia testicolare, familiarità (parenti di primo grado), sindrome di Klinefelter, presenza di tumore controlaterale. Attualmente il tasso di guarigione dei tumori del testicolo è molto alto (oltre il 95% in stadio iniziale), ma scende progressivamente con l’avanzare dello stadio della malattia. Risulta pertanto ovvia l’importanza della diagnosi precoce.
Sintomi e Diagnosi
Di solito il tumore esordisce con un nodulo o una tumefazione indolente a livello del testicolo interessato dalla malattia. E’ pertanto importante che gli uomini imparino a fare l'autoesame del testicolo, palpando l'organo di tanto in tanto, per ricercare eventuali anomalie. Un attento esame obiettivo da parte del Curante è inoltre fondamentale nel sospetto di neoformazione maligna. La brusca comparsa di un dolore acuto al testicolo può essere un altro segno (raro) di questo tumore (emorragia intra testicolare)
Classificazione stopatologica
Gli istotipi più frequenti sono quelli a cellule germinali, il Seminomatoso ed il Non Seminomatoso, il quale a sua volta comprende altri sottotipi (Carcinoma Embrionale, Tumore del sacco vitellino, Coriocarcinoma, Teratoma)
   
Diagnosi e stadiazione                                               
Ecografia Scrotale (sensibilità 100% circa), Markers sierici tumorali (alfa feto proteina AFP, gonadotropina corionica umana β –hCG, lattico deidrogenasi LDH), TAC total body, per la valutazione dell’eventuale coinvolgimento di linfonodi, fegato, polmoni, mediastino, cervello e ossa. I marcatori sierici si ritrovano aumentati nel 51% delle neoplasie testicolari, (importanti nella prognosi, nella diagnosi e nella stadiazione in quanto è fondamentale assistere ad un loro declino dopo asportazione del tumore primitivo).
Terapia
L’intervento chirurgico esplorativo con accesso inguinale e l’eventuale orchifunicolectomia (rimozione del testicolo in blocco con il funicolo spermatico), fanno parte della stadiazione, ma sono anche il primo livello della terapia. La scelta del protocollo terapeutico a cui sottoporre il paziente dopo l’orchifunilectomia viene effettuata in base alle caratteristiche istologiche del tumore, ai valori dei markers tumorali, all’eventuale presenza di metastasi, al sito delle metastasi ed alle condizioni cliniche del paziente. Le opzioni terapeutiche che verranno combinate tra loro, in relazione alle caratteristiche precedentemente esposte,sono:
1) Vigile attesa;
2) Intervento chirurgico di linfadenectomia (asportazione dei linfonodi sede di metastasi);
3) Radioterapia;          
4) Chemioterapia

 


 

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